COSA è L' ATTACCO DI PANICOCosa è l'attacco di panico, cosa vuol dire e come si genera. L' Attacco di Panico è una condizione clinica ben nota e molto diffusa e può essere trattata efficacemente.Se avete sperimentato, almeno una volta, un attacco di panico saprete certamente ricordare ora, giorno, mese e anno di quella terribile esperienza. All'improvviso, vi sarete sentiti in balia di allarmanti sintomi fisici, come tachicardia, respiro affannoso o senso di vertigine.Quasi sicuramente in quei momenti senza fine, avrete pensato di essere sul punto di morire d'infarto o di svenire o d'impazzire. Un attacco di panico può considerarsi un'attivazione neurovegetativa di sequenze comportamentali basiche, incongrua alla situazione, perché attivato dalla sfera cognitiva senza avere le caratteristiche oggettive del pericolo. L'evento attivante (interno od esterno) entra in relazione con schemi personologici vulnerabili costruiti nella reciprocità con le figure di attaccamento che si attivano in relazione a quell'evento. Le modalità d'interazione tra l'evento e gli schemi personologici vulnerabili sembrano avere vincoli precisi. L'evento sembra definirsi in situazioni di distacco o soffocamento in un legame significativo. La percezione netta di stare male in un rapporto stimola la fantasia di concreto distacco dal rapporto stesso: l'idea del distacco attiva il senso di solitudine e la conseguente paura; percepirsi non in grado di stare da soli spaventa perché minaccia l'esigenza di autonomia. Le modalità di controllo non riescono più a riequilibrare la dissonanza emotivo-cognitiva (voglia di essere libero\necessità di avere qualcuno che mi protegge); emozioni confuse e disagevoli vengono inserite nel sistema conoscitivo e l'attribuzione di significato diventa confusa e centrata sul corpo, perché questo è un percorso facilitato nelle organizzazioni fobiche.Il soggetto fobico si considera, infatti, incapace di tollerare l'ansia e vorrebbe "eliminare" ogni attivazione neurovegetativa vissuta come disturbante: l'esagerazione di queste convinzioni lo pone in una sorta di trappola cognitiva il cui effetto è proprio la produzione della temuta attivazione neurovegetativa. Se una persona con organizzazione fobica prova emozioni (anche piacevoli) senza controllo può attivare un meccanismo per cui sperimenta sensazioni confuse e poco definite che, a loro volta, attivano il controllo. Se continua a provare emozioni attiva immagini ancora più pericolose: è come se non ce la facesse a provare emozioni senza elaborarle come pericolose e conseguentemente attivare controllo. Il sintomo agorafobico, nella sua manifestazione clinica, sembra avere alla base un meccanismo etologico come la territorialità. Partendo dalla percezione di "pericolo" interno rispetto ad un corpo che non si sente più sicuro ed affidabile, viene percepito come pericolosa la distanza dal territorio personale inteso come legame con figura significativa e si disattiva incongruamente la sequenza comportamentale basica di esplorazione.Cosa è la terapia l' Attacco di Panico e per il Disturbo di Panico. Come capire cosa è l'attacco di panico Cosa è il disturbo da attacco di panico o DAPAlcuni dei messaggi che riguardano la fisiologia dell’ansia e la “normalizzazione” dei vissuti ansiosi possono essere così schematizzati: 1. Gli attacchi di panico sono una reazione "naturale" di paura che dura poche decine di secondi; la durata dello stato ansioso dipende da ciò che si pensa o immagina (tipo penso "ora muoio, sto impazzendo, che mi succede" e conseguentemente provo ansia). Cosa uò determinare l' attacco di panico10. Si può riuscire a distrarsi dall'ansia, utilizzando tutte le tecniche di distrazione che conosciamo: concentrandosi sui particolari e i dettagli di quello che ci circonda, magari descrivendoli a voce alta, farà passare il breve momento ansioso e già dopo poco tempo ci si potrà sentire meglio.
Cosa vuol dire Attacco di PanicoCome capire se si ha il disturbo da attacco di panico
Vi puo' essere associata la paura di particolari situazioni da cui sarebbe difficile allontanarsi o in cui sarebbe imbarazzante mostrarsi sofferenti. Può instaurarsi un comportamento di evitamento, qualora il soggetto eviti di trovarsi in tutte quelle situazioni che sono per lui fonte di disagio. In questo caso il DAP puo' definirsi associato ad agorafobia. Il Disturbo da Attacco di Panico e' spesso associato ad una serie di manifestazioni che aumentano la sofferenza soggettiva dell'individuo (Ferrante S.,1998).
Il disturbo da Attacco di Panico(DAP) è
può presentarsi a volte a seguito del primo episodio ed e' un doloroso senso di attesa che lascia immaginare il ripetersi della precedente e sgradita esperienza. L'imprevedibilità dell’evento atteso, tanto nei suoi tempi che nei suoi modi, costituisce la fonte dell’aggravarsi dell’ansia anticipatoria, portando la persona a domandarsi continuamente quando e dove verranno gli attacchi successivi.
ovvero paura delle malattie, scaturisce dalla convinzione che all’origine del disturbo ci sia una malattia organica. L’idea di un origine organica del disturbo diminuisce il livello di angoscia della persona ed e' socialmente più accettabile rispetto al riconoscimento di un’origine psicologica.
un senso di demoralizzazione e di abbattimento accompagna la limitazione dell’autonomia e l’isolamento sociale che il Disturbo da Attacco di Panico comporta. L'individuo pensa di non avere le capacità di tornare ad essere quello che era prima della comparsa del disturbo, che non ci siano vie di uscita dalla situazione, che nessuno possa comprendere e aiutare a risolverla.
ovvero paura degli spazi aperti. Il soggetto ha paura di essere intrappolato in un luogo o in situazioni dalle quali la fuga puo' essere difficile o tremendamente imbarazzante. qualsiasi sintomo somatico correlato all’ansia viene interpretato dalla persona come il segnale di un imminente ripresentarsi degli Attacco di Panico. In particolare, l’attenzione e' focalizzata su qualsiasi sintomo di tipo neurovegetativo come sudorazione, tachicardia, tremore ecc.. Questi sintomi, però, sono spesso riconducibili allo stato di allerta in cui si trova l’individuo, ma vengono interpretati come conferma dell' imminente situazione di pericolo e d' incapacità a fronteggiarlo, creando così un circolo vizioso.
Il soggetto tende a evitare in maniera sempre più elevata i luoghi e le situazioni in cui si puo' sentire in pericolo o in imbarazzo.
la paura di dover fronteggiare da solo un nuovo attacco di panico induce l’individuo a ricercare la vicinanza e la presenza di parenti e/o amici che lo aiutano a sentirsi più al sicuro. Questo può però comportare la drastica riduzione dei livelli di autonomia della persona che può avere conseguenze al livello di funzionamento sociale e lavorativo in particolare.
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